La Peritonite Infettiva Felina(FIP) è una malattia sostenuta dal coronavirus felino (FCoV). Nella gran parte dei gatti, i FCoV non causano patologia: vivono nell'intestino causando diarrea per lo più non grave.

La trasmissione dei virus da gatto a gatto avviene attraverso le feci e per contaminazione fecale dell'ambiente, Durante la loro replicazione intestinale i FCoV possono penetrare nel circolo sanguigno, raggiungere i monociti, mutare, replicarsi e dare origine a varianti molto patogene, in grado di indurre la FIP.

E' stata evidenziata una predisposizione ereditaria allo sviluppo di FIP ed è noto che l'immunosoppressione (stress, sovraffollamento, infezioni intercorrenti,interventi chirurgici, farmaci steroidei) predispone allo sviluppo della malattia.

I virus mutati inducono una risposta infiammatoria che può portare a lesioni della rete capillare che riveste le cavità corporee oppure all'intervento di altre cellule infiammatorie. Nel primo caso si sviluppa la forma "umida" o "effusiva" di FIP, caratterizzata dall'accumulo di liquidi nell'addome o nel torace, mentre nel secondo caso compaiono lesioni nodulari (granulomi) in uno o più organi e la forma viene definita "secca" o "non effusiva".

In entrambe le forme sono poi presenti altri sintomi non specifici come febbre, dimagramento, crescita stentata,ittero e, frequentemente, sintomi neurologici (tremori, atassia) e oculari (uveite).

In caso di sintomi sospetti è opportuno esaminare il segnalamento (la FIP si sviluppa di solito in gatti di età tra inferiore a 18 mesi o superiore ai 10 anni) e la storia clinica (età, ambiente di provenienza, fenomeni stressanti, sintomi e decorso compatibili con FIP) nonché utilizzare un pannello di esami composto dall'esame emocromocitometrico, l'elettroforesi delle proteine, ed il dosaggio della alfa1-glicoproteina acida (AGP). Nella forma umida si può anche esaminare il versamento.

La sierologia (ELISA,immunofluorescenza, ecc..) o la PCR (Polymerase Chain Reaction, tecnica che evidenzia il genoma del virus) eseguiti sul sangue possono solo dire se un gatto ha il FCoV o no, ma non se il virus presente è quello intestinale o quello mutato. Al contrario, nelle fasi conclamate della malattia i gatti possono risultare sieronegativi perché gli anticorpi sono "sequestrati" nelle lesioni. I titoli anticorpali possono invece risultare elevati anche in assenza di malattia in cuccioli che hanno ricevuto anticorpi dalla madre o in gatti di allevamento dove, a causa delle continue re-infezioni, i titoli fluttuano nel tempo. Tutte queste caratteristiche rendono sierologia e PCR inutili per la diagnosi nei gatti malati.

L'esame istologico degli organi colpiti,è l'unico test in grado di confermare un sospetto clinico di FIP.

Non esistono vaccini efficaci e sicuri per la FIP per cui l'unico modo per prevenire la FIP è abbassare la probabilità di mutazione del virus e quindi abbassare o meglio eliminare la carica virale attraverso il rispetto di buone norme igieniche (il FCoV è sensibile ai più comuni disinfettanti ed alla candeggina), soprattutto rimuovendo di frequente dalla lettiera le feci dei gatti malati che convivono con quelli sani.

Nessuna terapia a tutt'oggi è ritenuta efficace in corso di FIP. Cortisonici, interferone e/o altri immunomodulatori hanno fornito risultati contrastanti.